Al giorno d’oggi è banale affermare che lo sviluppo tecnologico abbia influenzato notevolmente le discipline sportive migliorando le prestazioni degli atleti. Tutti sanno che è così perché è evidente, e soprattutto perché i risultati di oggi non sono paragonabili con quelli del passato. Cosa si può dire del nostro antico gioco? Ebbene, neppure il gioco degli scacchi è stato risparmiato dall’inarrestabile avanzata tecnologica, e con la creazione d’internet e di potenti macchine di calcolo come Houdini, Ribka o Fritz, anche le sessantaquattro caselle sono cambiate.
Il cambiamento porta con sé pro e contro. Nel caso degli scacchi i vantaggi sono lampanti e non si può non apprezzare l’aumento negli ultimi vent’anni del numero di giocatori, di maestri e di grandi maestri. La diffusione del gioco nel mondo è aumentata grazie a internet e si può affermare che anche la comprensione del gioco in generale sia aumentata, visto che la conoscenza è a disposizione di tutti e non di pochi maestri come in passato. Ovviamente ci sono i nostalgici che vivono ripetendo il motto “si stava meglio quando si stava peggio” e che l’era dei computer frustra completamente la creatività scacchistica, vada pure, anche se non è proprio così. Il contrasto dell’interpretazione del gioco delle vecchie generazioni con quelle nuove è uno dei fenomeni principali nella storia degli scacchi, ed è qualcosa di naturale ed essenziale per l’evoluzione del gioco. L’aiuto informatico negli scacchi si deve vedere come uno strumento di perfezionamento nella preparazione o nello studio delle partite, niente di più. Quando si gioca a scacchi si fa tra esseri fatti di carbonio e non di silicio, quindi alla fin fine certe cose cambiano mentre altre no.
Ora, tutto ciò sembra bellissimo se non fosse che alcune persone sono forse più inclini di altre ad infrangere le regole in nome del successo, cioé a barare per vincere. Negli ultimi tempi non sono stati pochi i casi di utilizzo di supporti extra, come lo può essere uno smartphone dotato di un motore di analisi, anche tra forti GM. La FIDE fatica ad affrontare simili situazioni, quindi questi problemi sono lasciati a risolvere agli organizzatori di tornei e ai rispettivi arbitri. Gli scandali sono diversi ma uno in particolare è degno di nota: il caso “Ivanov”.
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