Nell’ultimo numero della rivista scacchistica svizzera che avete ricevuto in questi giorni, vengono descritti due recenti litigi relativi alla corretta interpretazione dell’appendice G5 delle Regole degli scacchi FIDE (pag. 14-15 in tedesco e pag. 16-17 in francese). Per noi ticinesi è di particolare interesse il primo caso essendo coinvolto un nostro giocatore.
Sul sito della Federazione Scacchistica Svizzera l’articolo era preannunciato come se si trattasse di uno scritto che avrebbe dovuto finalmente chiarire quando una partita può essere considerata patta e quando persa ai sensi dell’art. G5. Purtroppo l’articolo non ha soddisfatto le mie aspettative.
Per esempio non mi è totalmente chiaro per quale ragione nel primo caso la partita è persa per il Bianco con la motivazione che non si può escludere che in Zeitnot il ticinese commetta un errore giocando per es. 63.Th6?? e perda quindi la Torre mentre nel secondo caso il Bianco patta perché è improbabile che lo svizzero tedesco/francese lasci in Zeitnot la Torre in presa giocando per es. 121.Th2??
Tralasciando le provocazioni da “Spaghetti-Graben”, ritengo comunque che la descrizione data del primo caso è unilaterale e incompleta considerando anche i limiti di spazio redazionale.
Per questo motivo ho tentato di riportare nel documento allegato (scusate la lunghezza) una mia personale interpretazione e approfondimento dell’art. G5 accompagnata da alcuni esempi tratti dalla letteratura e infine una descrizione tecnica che ritengo più completa del primo caso riportato nella rivista scacchistica svizzera.
Vi rendo però attenti che questa interpretazione non è condivisa da molti responsabili della FSS. Uno di essi mi ha confessato che in caso di Quickplay finish concederà la patta solo a colui che riesce a raggiungere entro la caduta della bandierina una posizione di stallo, una posizione in cui l’avversario rimane con solo il Re o una triplica ripetizione di posizione oppure esegue 50 mosse senza spinta di Pedone o cattura di un Pezzo.