I mezzi punti si conquistano o si perdono anche in questo modo

In questo articolo riporto alcuni recenti casi pratici e qualche consiglio/informazione supplementare, spero utile, sull’applicazione del nuovo regolamento FIDE.

A. Richieste di patta per ripetizione di mosse

Durante la recente nona edizione del New Open Lugano 2015 sono stato confrontato con due richieste di patta per triplice ripetizione di posizione (vedi art. 9.2 FIDE:2014):

1° Caso:

Il giovanissimo giocatore A (>2200 ELO), consapevole della mia presenza al suo tavolo, gioca una mossa che crea per la terza volta la stessa posizione sulla scacchiera e preme l’orologio apparentemente fiducioso che l’avversario avrebbe proposto a sua volta la patta o che l’arbitro testimone delle ultime mosse sarebbe intervenuto per decretare la patta. Questa volta l’avversario risponde però cambiando mossa. A questo punto il giocatore A alza la mano e reclama la patta sostenendo che, come sicuramente io stesso ho potuto constatare, con la sua mossa precedente si è verificata per la terza volta la stessa posizione sulla scacchiera con lo stesso giocatore al tratto e con le stesse mosse possibili dei pezzi di entrambi i giocatori.

Decisione arbitrale: La richiesta viene respinta perché formulata non conformemente al regolamento e all’avversario vengono aggiunti 2 minuti al tempo di riflessione (vedi art. 9.5 FIDE 2014). L’arbitro può infatti accettare una richiesta di patta per triplice ripetizione di posizione solo in base ad una esplicita e corretta richiesta di uno dei due giocatori. In questo caso il giocatore A avrebbe dovuto dapprima segnare la mossa sul formulario e dichiarare all’arbitro la propria intenzione di eseguire quella mossa senza però effettuarla sulla scacchiera. Inoltre il giocatore ha commesso un secondo errore formulando la sua richiesta dopo che l’avversario aveva già eseguito un’altra mossa creando una nuova posizione sulla scacchiera. Richieste tardive di patta per triplice ripetizione di posizione non possono essere accettate.

Osservazione supplementare: In base al nuovo regolamento FIDE se la posizione si fosse invece ripetuta per la quinta volta in seguito a mosse alternate consecutive di ciascun giocatore, l’arbitro avrebbe dovuto accettare la richiesta di patta anche se questa fosse stata formulata addirittura al termine di una partita decisa da un matto o per abbandono di uno dei due giocatori (vedi art. 9.6.a FIDE 2014).

2° Caso:

Il giocatore A chiede chiarimenti all’arbitro sulla corretta procedura di richiesta di patta per triplice ripetizione di mossa. Dal 1 luglio 2014 ciò è ufficialmente permesso (vedi art. 11.9 FIDE 2014). Il giocatore A, dopo aver ricevuto le dovute spiegazioni, segna correttamente la mossa sul formulario, ferma l’orologio e chiama l’arbitro affermando che con la mossa che intende giocare si verifica per la terza volta la stessa posizione sulla scacchiera con lo stesso giocatore al tratto e con le stesse mosse possibili dei pezzi di entrambi i giocatori. L’avversario non è però d’accordo. L’arbitro verifica i fatti con i due giocatori rigiocando l’intera partita su un’altra scacchiera in sala analisi. Il formulario del giocatore A riporta effettivamente una triplice ripetizione di posizione, mentre il formulario dell’avversario riporta due mosse in meno e quindi una possibile duplice ripetizione di posizione. Il giocatore A sostiene che il suo avversario, in leggero Zeitnot (~5 minuti per 9 mosse), non ha segnato le ultime due mosse. L’avversario sostiene invece che il giocatore A, in leggero svantaggio materiale, abbia aggiunto volontariamente o involontariamente due supplementari mosse sul suo formulario. Inoltre l’avversario aggiunge che dovendo raggiungere le 40 mosse entro 10 minuti (considerando gli abbuoni) non si sarebbe sicuramente dimenticato di marcare due mosse se queste fossero state effettivamente giocate. Il giocatore A propone quindi di controllare il numero di mosse nella memoria dell’orologio e/o di consultare i testimoni (suoi amici ma pure arbitri di scacchi) che condividono la tesi che l’avversario non abbia marcato correttamente tutte le mosse.

Decisione arbitrale: La richiesta di patta viene respinta perché non è stato possibile ricostruire l’esatto andamento della partita poiché i due formulari, sebbene chiaramente leggibili, privi di errori e conformi con la posizione lasciata sulla scacchiera, mostravano una diversa sequenza nelle mosse finali. Il numero di mosse sull’orologio non può essere ritenuta una prova sufficiente (vedi art. 6.13 FIDE 2014) come pure la consultazione dei due testimoni in quanto, in questo caso, troppo legati a uno dei due giocatori. Va inoltre considerato che il giocatore A, con oltre 45 minuti di tempo di riflessione a disposizione, avrebbe potuto/dovuto reclamare prima l’eventuale non rispetto dell’obbligo di annotare le mosse da parte dell’avversario. In definitiva se non è possibile stabilire con assoluta certezza chi delle due parti abbia ragione sono dell’avviso che il confronto debba essere deciso sportivamente sulle 64 caselle in accordo alla filosofia adottata dal regolamento in altri casi simili (vedi per es. art. 7.6 e/o 8.6 FIDE 2014). La partita deve quindi essere ripresa dall’ultima posizione concordante dei due formulari, il giocatore A deve giocare la mossa indicata sul formulario e il suo avversario riceve due minuti supplementari al tempo di riflessione.

Osservazione supplementare 1: Al turno successivo dovetti intervenire, su corretta segnalazione di un altro giocatore (vedi art.12.7 FIDE 2014), per ricordare a due simpatici giocatori della vecchia guardia, ormai già giunti alla 12° mossa, che con gli orologi digitali a differenza di quelli analogici non è sufficiente premere i pulsanti superiori ma occorre anche, all’inizio della partita, premere il tasto centrale tra i due schermi per far partire il tempo. Ecco un esempio perché il numero di mosse indicato sull’orologio non può essere utilizzato come prova delle mosse realmente giocate sulla scacchiera.

Osservazione supplementare 2: Questo caso mostra l’importanza di controllare regolarmente anche il numero di mosse annotate dall’avversario sul suo formulario di partita. Una richiesta di patta per triplice ripetizione di posizione non deve solo essere formulata correttamente ma deve soprattutto essere al 100% dimostrabile e inconfutabile.

B. Zeitnot con tempo addizionale per ogni mossa

In questo caso se il tempo addizionale per ogni mossa corrisponde o supera i 30 secondi dovete sempre scrivere le mosse (vedi art. 8.4 FIDE:2014).

Osservando spesso le fasi finali delle partite, ho notato però che molti giocatori perdono inutilmente molti dei 30 secondi di incremento a loro disposizione perché non sanno o non si ricordano che:

  • il regolamento permette di rispondere prima alla mossa dell’avversario e di segnare successivamente ambedue le mosse sfruttando in questo caso il tempo di riflessione del rivale (vedi art. 8.1.c FIDE:2014). Il giocatore deve però sempre registrare al sua mossa precedente prima di farne un’altra;
  • dal 1 luglio 2014 non è più obbligatorio scrivere la “x” (o “:”) per indicare la cattura, segnare il “+” per indicare lo scacco e scrivere “e.p.” per indicare la presa “en passant” (vedi art. C13 FIDE:2014).

C. Zeitnot senza tempo addizionale per ogni mossa

In questo caso se vi rimangono meno di 5 minuti non siete più obbligati a scrivere le mosse (vedi art. 8.4 FIDE:2014).

Nei tornei senza incremento di tempo è fondamentale saper padroneggiare anche i finali semplici. Per esempio nel finale Re e Torre contro Re molti hanno imparato da principianti a dare il matto obbligando il sovrano avversario a prendere l’opposizione per poi costringerlo a retrocedere di una traversa o di una colonna con uno scacco di Torre. Questo modo di procedere è sicuramente educativo ma molto lento perché spesso richiede oltre 30 mosse, mentre il metodo più veloce richiede dalla posizione più sfavorevole al massimo 16 mosse. Se vi rimangono meno di 20 secondi per concludere la partita, e il vostro avversario intende sfruttare tutte le opportunità che gli offre il regolamento, questa lacuna teorica vi può far perdere facilmente mezzo punto. Più di una volta, arbitrando un torneo semilampo, ho constatato con sorpresa che anche molti giocatori più quotati (> 2300 ELO) in Zeitnot adottano istintivamente il metodo lento appreso da bambini e qualche volta non riescono a dare il matto entro la caduta della bandierina perdendo un importante mezzo punto.

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