Problemi 13 e 14/2013
La cosiddetta cecità scacchistica (scientificamente amaurosis scachistica) può affliggere tutti i giocatori in ogni momento della partita, facendogli “dimenticare” un pezzo o una semplice combinazione. Anche i più grandi campioni del mondo sono stati almeno una volta vittime dell’amaurosis scacchistica (per es. nel 1993 Christansen-Karpov 1-0 in 12 mosse, Zapata – Anand 1-0 in 6 mosse).
Le ragioni all’origine della cecità scacchistica appartengono ancora ai misteri della psiche e sono tuttora oggetto di molti studi. Mentre Jacques Mieses 1864-1954 ritenne che si tratti di una conseguenza di un affaticamento del cervello, il medico e grande maestro Siegbert Tarrasch 1862-1934 sostenne che la causa è piuttosto da ricercare in un’eccessiva eccitazione e concentrazione del cervello.
Come evitare l’amaurosis scacchistica?
Dvoretsky e Yussupov nel libro “Lezioni tecniche per diventare maestro di scacchi” (Mursia Editore) consigliano:
“È ovvio che un giocatore sia stanco dopo molte ore di intensa concentrazione. Ma c’è chi si stanca di più e chi si stanca di meno. Spesso è proprio negli ultimi minuti che si decide l’esito della partita, perciò un giocatore che conservi abbastanza energia di riserva per la fine della sessione può raggranellare un buon numero di punti in più […] Se vi trovare spesso affaticati, probabilmente c’è qualcosa che non va nella vostra preparazione fisica. La scelta in questo caso è chiara: dovete fare più esercizio, dedicare più tempo allo sport, specialmente esercizi di resistenza (per es. correre lentamente ma per lunghi tratti). […] può tornare utile un po’ di training autogeno o anche lo yoga.”
La storia mostra numerosi esempi di convivenza tra sport prettamente fisici e sport della mente.
- Max Euwe 5°campione del mondo di scacchi (1935-1937) è stato pure campione europeo di pugilato nel 1928.
- Simen Adgestein vice campione juniores di scacchi nel 1986 è stato calciatore professionista per oltre 8 anni (1984-1992).
Una recente inchiesta presso un’ottantina di GM e IM ha mostrato che l’87,5% (7 su 8) pratica regolarmente un’attività fisica di cui oltre il 50% più di tre volte alla settimana. Gli sport preferiti dai migliori scacchisti sono il nuoto e il jogging seguiti dal tennis, calcio, marcia su lunghe distanze e bicicletta.
Nelle 2 schede allegate trovate alcune situazioni tratte da vari recenti tornei.